UN ANNO DI POESIA

"Un anno di poesia" è l'esperienza che mi ha regalato l'omonimo testo di Bernard Friot, illustrato da Hervé Tullet e tradotto da Chiara Carminati per Lapis edizioni: per 365 giorni una poesia al giorno da conoscere, scoprire o inventare giocando con parole, grafiche, temi, riflessioni sempre nuove.

10 febbraio: sulla strada di Aleramo

Sono tanto brava

Sono tanto brava lungo il giorno.

Comprendo, accetto, non piango.

Quasi imparo ad aver orgoglio

quasi fossi un uomo.

Ma, al primo brivido di viola in cielo

ogni diurno sostegno dispare.

[…]

Dopo la schietta e libera Alda Merini mi ha colpita come il caso, oggi, mi abbia portata proprio questo pezzo di Sibilla Aleramo da riprendere e portare, dopo un secolo, sulla strada che forse non avrebbe nemmeno sperato lei di poter mai percorrere.


Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

9 febbraio: parto e chiudo con...Alda Merini!

Che dire se non

MERINI UNA DI NOI

quando cercando una poesia a caso da cui rubare qualche verso, ne trovi una che inizia e finisce così:

Amai teneramente dei dolcissimi amanti

senza che essi sapessero mai nulla.

E su questi intessei tele di ragno

e fui preda della mia stessa materia.

In me l’anima c’era della meretrice

della santa della sanguinaria e dell’ipocrita.

Molti diedero al mio modo di vivere un nome

e fui soltanto una isterica.

(Amai teneramente, da La gazza ladra, 1985)

Ecco una grande poetessa che in fondo è una persona normale ed ecco un’ordinaria me che, di fronte alla giostra delle relazioni che tutti noi fanno scendere e salire, si innalza, dunque, a poetessa.

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

8 febbraio: una conta

Immagina un animale che non esiste.

Penserai a una giraffa con la proboscide da elefante, magari a un leone rosa e ti sembrerà di avere proprio esagerato con il gatto blu con la coda di una scimmia e il cappellino a pois.

La verità è che per inventare dobbiamo partire da ciò che conosciamo già e allontanarci il più possibile senza finire in un altro punto della realtà e questo spesso è tanto più difficile quante più cose conosciamo. Ecco perchè, probabilmente, i bambini sono in questo di gran lunga più bravi di noi!

Io oggi ho rimbalzato di qua e di là tra conte, rime e filastrocche come una pasta di caramella e, anche se mi sono divertita, è chiaro che l’unica cosa da cui sono arrivata lontana è la capacità di INVENTARE...di sana pianta, come si suol dire!

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

7 febbraio: ricordi d'infanzia

Avrei voluto dedicare il post di oggi alla mia filastrocca preferita, ma in 32 anni non mi è riuscito di impararla a memoria.

«C’è una casetta piccina, piccina

dove ci abita una gallina

con un serpente, un ape e una gatta

e una cavalla che è mezza matta…»

 E poi niente, quando me la chiede mia figlia bisogna interpellare la nonna per contare tutti e quarantatré i matti.

Questa, invece, indimenticabile!

Forse perché mi riporta al dolceamaro ricordo di mamme e nonna che, nel coccolarmi, insinuavano che io fossi il loro Pimpirulìn…o forse, semplicemente, perché ho ancora alunni che ogni tanto se la canticchiano in classe!

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

6 febbraio: tutte e ventuno

Ho buttato giù qualche parola nel fresco della sera

e loro erano tutte e ventuno già lì.

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

5 febbraio: modi di dire

Un giorno felice, non troppi anni fa, da adulta istruita e laureata ho compreso, all’improvviso, la soddisfazione di attirare due piccioni sacrificando un'unica fava.

Per lungo tempo mi sono chiesta cosa provasse la povera gatta a perdere lo zampino nel lardo.

Oggi, giocando, scopro che larga non è la foglia ma la soglia e tutto acquista un significato più chiaro.

Insomma, per la mia poesia sui modi di dire facciamo che resto nella mia comfort zone!

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

4 febbraio: definizioni fantasiose

Cosa nasconde una parola?

E dopo averci riflettuto anche troppo, alla ricerca di ciò che ancora sono abituata a considerare poetico, ho deciso di divertirmi e basta:

ho aperto pagine a caso di un libro a caso, ho scelto parole a caso ed è finita così.

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

3 febbraio: una goccia nel mare

Carezza.

Vento, mano, calore, consolazione.

Margherita, bambini, amici, affetti.

Brezza, ebrezza, certezza, sicurezza.

Zebra, azzera, razza, care, cera.

Tregua, riposo, sonno, sera.

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

2 febbraio: poesia ridicola

Dal dizionario:

ridicolo: aggettivo /ri-di-co-lo/ che può dar luogo a manifestazioni d'ilarità, scherno o derisione per la sua bizzarria, goffaggine o assurdità.

ESTENSIONE: Insignificante per entità o valore es. "mi è costato una cifra r."

 

A questo punto del percorso non sono sicura che una qualsiasi poesia, per quanto appaia senza senso, possa davvero essere insignificante.

Di sicuro c'è che questa poesia sembrerebbe davvero ridicola, nel senso di imbarazzante più che divertente, se l'avessi scritta io!

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

1 febbraio: poesia brutta

Non c’è stata finora prova più dura di questa: scegliere parole brutte. O almeno dal brutto suono, perché dal brutto significato ne abbiamo certo fin troppe.

Per la mia poesia brutta ho allora deciso di prendere una cosa che trovo meravigliosa e ne ho detto tutto il contrario di quello che penso, usando parole che nemmeno dovrebbero esistere con quella accezione.

Ecco quindi la mia poesia brutta dal suono brutto di parole brutte, piena di metafore brutte e con un brutto significato.

Ho fatto del mio peggio.

E sono stata così brava che scrivere questi versi mi ha fatto venire il mal di pancia!

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

31 gennaio: la mia prima poesia

Stavo per convincermi che la mia prima poesia fosse quella scritta qui l’uno gennaio, ma il quaderno delle elementari che ho rispolverato qualche giorno fa mi guarda dal bordo della scrivania…e sì: ci ho trovato qualcosa.

La mia prima poesia.

È un’immagine semplice agli occhi di una bambina, eppure letta oggi si carica, volendo, di significati.

O può rimanere ciò che è: il mio primo elogio all’aria.

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

30 gennaio: scrivere perchè...

Ho scritto temi, testi, riflessioni.

Ho scritto relazioni, ho scritto tesi, articoli e osservazioni e anche, sì, un sacco di filastrocche.

Ora scrivo anche poesie.

E non sapevo, giuro, di esserne capace.

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

29 gennaio: ritratto di un poeta

Se un poeta può essere molte cose, ciascuno può essere un poeta.

Se hai sogni, speranze, crisi, amori, amarezza, gioia, tradimenti...

se raccogli immagini del mondo e le senti dentro, se poi senti il bisogno di farle vedere fuori,

allora sei un poeta anche tu.

Allora sono poetessa anche io.

Una persona comune.

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

28 gennaio: non solo poeta

Quante cose può essere un poeta?

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illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

27 gennaio: quando leggo una poesia

In verità no, non leggo poesie, non ancora, nonostante tutto!

In questo mese ho capito che per me la poesia è come lo sport: mi piace farlo, ma guardarlo non mi invita.

E, tuttavia, come quando ascolto una canzone, quando leggo una poesia mi capita questo.

Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

26 gennaio: a memoria

26 gennaio: a memoria

Strano quello che si ricorda per tanti anni senza un perché. Io ricordo questa poesia, la ricordo scritta su un quaderno a righe alle elementari, ricordo la maestra che l'ha dettata e ricordo un disegno...che sono andata a cercare (scoprendo, peraltro, che il quaderno era a quadretti).

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25 gennaio: la mia Brianza in brevi versi

Continuo con coraggio sulla strada dell’onestà, anche se questo significa perdere di credibilità come maestra di geografia:

nonostante i miei amici me l'abbiano rispiegata anche di fronte all’altare, la differenza tra Seregno e Saronno non la capirò mai.

Questa poesia è un sorriso che regalo a tutti loro.

Un’altra poesia in cui sono totalmente io.

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24 gennaio: con una lettera

Ogni lettera ha una sua forma, un suo suono, una sua vita, una sua anima.

Ogni lettera ci dice qualcosa, qualcuna parla di più, qualcuna di meno a ognuno di noi.

A me la M dice mamma e Margherita, per esempio,

la P mi dice papà.

La T mi parla dura, mi sgrida e mi avvisa,

La N mi dice no!,

la I mangia un po' poco,

l'H non mi parla,

la G è guerra e gioia

e la S...la S parla di scuola, di soldati, di stelle...e tante cose ancora.

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illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni

CREA INSEGNA

Qui troverete:

  • il racconto delle esperienze di una maestra che non vuole smettere mai di imparare dai suoi piccoli alunni e dal loro sguardo speciale sul mondo;

  • le mie proposte didattiche meglio riuscite e quelle che ho "rubato" e fatto mie adattandole al mio stile;

  • le creazioni e le sperimentazioni che mi rendono felice.