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Tre mesi di vacanza

Tre mesi di vacanza

Anche per il corpo docenti si chiude definitivamente l’anno scolastico dopo l’ultimo, caldissimo collegio. Iniziano oggi quelli che tutto il mondo ci invidia: i famosissimi tre mesi di vacanza!

Ogni insegnante è stato almeno una volta punzecchiato da amici e parenti sull’argomento, tacciato di aver scelto la professione solo per godere di questo privilegio, apostrofato per il presunto ozio del periodo estivo…ma sono giudizi meritati? Cosa facciamo davvero quando la scuola chiude le porte a studenti e studentesse? 

Intanto, essendo rientrata dalla maternità proprio a giugno, mi sono accorta di quante persone non sanno che tutti noi siamo in servizio attivo fino a fine mese. Certo si tratta di un periodo più disteso, almeno dopo la frenesia degli scrutini (molto lontana dall’idea che si può avere di vacanza!), ma c'è molto in realtà da fare.

Per chi non è impegnato in esami e scuole estive la prima missione è sbrigare la burocrazia conclusiva (relazioni,  valutazione dei progetti ecc....) e svuotare le aule inscatolando tutto per dare spazio alle pulizie e prepararsi all’eventuale trasloco della classe. 

C’è poi un gran lavoro di commissioni che si occupano di diverse problematiche organizzative, didattiche ed educative come la revisione del curricolo e dei sistemi di valutazione, perché siano sempre più efficaci e fruibili da docenti e genitori, la proposta di progetti comuni o di corsi di formazione professionale in cui si possa investire, la riorganizzazione del materiale nei laboratori…e, naturalmente, gli incontri collegiali per definire le tematiche e condividere le proposte.

Nel tempo che resta si inizia a pensare alla prossima gita, all’accoglienza, al programma dell’anno successivo.

E infine, é vero, restano due mesi e come trascorrerli é a discrezione di ciascuno. Personalmente mi piace utilizzarli anche per pensare a nuovi modi di fare lezione: mi documento, raccolgo milioni di idee e cerco di preparare il materiale che mi servirà per metterle in atto, con il tempo che certamente non avrò durante l’anno scolastico.

Perché è vero, avremo più tempo libero della maggior parte delle altre persone che lavorano…ma a fronte di nove mesi di un impegno che quando c’è non finisce mai. Da settembre a giugno portiamo a casa preoccupazioni, compiti da correggere, lezioni da preparare con una passione che personalmente mi porta spesso a sottrarre alla mia famiglia più del dovuto.

Per questo motivo non sento la necessità di giustificarmi e, con immensa serenità, mi preparo a dedicare anche a loro questo lungo riposo.

Buone vacanze!

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